GOMITO DEL TENNISTA
Epicondilalgia
L’epicondilalgia è una condizione dolorosa al gomito, spesso conosciuta come “gomito del tennista”. Anche se il termine “epicondilite” è ancora usato, la parola epicondilalgia è più precisa. Questa patologia non colpisce solo gli sportivi, ma anche chi fa lavori manuali ripetitivi o ha uno stile di vita sedentario.
In questo articolo, vedremo le cause, i sintomi e i trattamenti per l’epicondilalgia, con particolare attenzione alla fisioterapia.
Cos‘è l’Epicondilalgia?
E’ una tendinopatia, ovvero una condizione che interessa i tendini del gomito, soprattutto quelli dei muscoli dell’avambraccio. Si sviluppa quando questi tendini sono sottoposti a uno stress eccessivo e ripetuto. Una caratteristica importante dell’epicondilalgia è che non si tratta di un’infiammazione, come spesso si pensa, ma di un processo degenerativo dei tendini che subiscono microlesioni e danni al collagene. Possono portare a una degenerazione cronica se non trattata.
Le Cause dell’Epicondilalgia
E’ spesso causata da attività che richiedono movimenti ripetitivi del gomito, come nel caso di sportivi (tennisti, golfisti) o lavoratori manuali (pittori, muratori, carpentieri). In questi casi, i tendini sono sottoposti a sollecitazioni continue che possono danneggiare le fibre tendinee nel tempo.
Tuttavia, la patologia non è limitata a questi ambiti. Anche l’uso eccessivo del computer e del mouse, con movimenti ripetitivi e prolungati, può portare a un sovraccarico del tendine e causare il dolore tipico dell’epicondilalgia.
Il rischio di sviluppare questa condizione aumenta con l’età. È più comune tra i 30 e i 50 anni, periodo in cui il tendine può subire un logoramento fisiologico che predispone a lesioni più facilmente. L’incidenza della patologia è stimata tra l’1 e il 3% nella popolazione generale, ma aumenta significativamente tra i lavoratori ad alto rischio, con picchi fino al 15%.
I Sintomi dell’Epicondilalgia
Il sintomo principale è il dolore localizzato all’epicondilo, una zona precisa sul lato esterno del gomito. Il dolore può estendersi lungo l’avambraccio, arrivando fino al polso e alle dita. Inizialmente il dolore può essere lieve e intermittente, ma tende a peggiorare con l’uso ripetuto del gomito, specialmente durante attività che comportano movimenti di estensione del polso e delle dita.
Nei casi più gravi, il dolore può diventare continuo, interferendo con le normali attività quotidiane e influenzando la qualità della vita del paziente. Altri sintomi includono debolezza muscolare, difficoltà a sollevare oggetti o a stringere la mano, e una sensazione di rigidità nel gomito.
Trattamenti
Il trattamento è fondamentalmente un processo graduale che va dalla gestione del dolore fino al recupero funzionale completo.
Tra le opzioni terapeutiche più comuni:
- Riposo e Modifica dell’Attività. Nei casi più acuti è essenziale ridurre o sospendere temporaneamente le attività che sollecitano il gomito, come il tennis o lavori manuali. Tuttavia, il completo riposo non è sempre la soluzione, in quanto potrebbe causare una riduzione della funzionalità del tendine. L’ideale è un riposo relativo che permetta al tendine di recuperare senza interrompere completamente l’attività fisica.
- Tutori e Fasce di Supporto che possono essere utili nelle prime fasi per ridurre il dolore e fornire un supporto extra ai tendini sovraccarichi. Possono alleviare la pressione sul tendine e favorire una corretta postura del gomito, ma il loro uso dovrebbe essere limitato nel tempo. L’obiettivo principale rimane quello di risolvere il problema alla radice e non di mascherare i sintomi.
- Fisioterapia e Esercizi Riabilitativi rappresentano il trattamento più efficace per l’epicondilalgia. Un programma ben strutturato punta a migliorare forza e flessibilità di muscoli e tendini del gomito, favorendo il recupero della funzionalità articolare. In particolare, gli esercizi rinforzano i muscoli estensori del carpo e delle dita, oltre ai supinatori dell’avambraccio. Il carico viene aumentato gradualmente con movimenti controllati, stimolando la guarigione del tendine senza sovraccarichi. Il percorso può includere anche tecniche complementari come terapia manuale, ultrasuoni, elettrostimolazione e taping, utili per ridurre il dolore e migliorare la circolazione locale.
- Medicazioni e Terapie Invasive necessasarie, in alcuni casi, se il dolore persiste nonostante il trattamento conservativo. Consistono in trattamenti più invasivi come iniezioni di corticosteroidi o plasma arricchito di piastrine (PRP), che possono aiutare a ridurre l’infiammazione e stimolare il recupero del tendine. Tuttavia, queste opzioni dovrebbero essere riservate ai casi più gravi e sempre sotto supervisione medica.
Conclusioni
L’epicondilalgia è una condizione dolorosa che può influire sulla qualità della vita. La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali per evitare che diventi cronica. La fisioterapia gioca un ruolo chiave nel recupero, grazie a esercizi specifici e a un trattamento personalizzato. Se sospetti di soffrire di epicondilalgia, rivolgiti a un fisioterapista per tornare alle tue attività quotidiane senza dolore.
AUTORE
ROBERTO MONZANI
Fisioterapista OMPT, specializzato in terapia manuale e nella riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici