GOMITO DEL TENNISTA
Epicondilalgia: Cos’è, Cause, Sintomi e Trattamento Fisioterapico
L’epicondilite è un termine che da tempo viene utilizzato per indicare una condizione dolorosa al gomito, ma negli ultimi anni è stato progressivamente sostituito dal termine più preciso di epicondilalgia. Sebbene la denominazione tradizionale sia ancora ampiamente conosciuta, è importante comprendere la differenza tra epicondilite ed epicondilalgia per una corretta diagnosi e trattamento.
L’epicondilalgia, nota anche come “gomito del tennista”, non è una patologia esclusiva degli sportivi, ma colpisce anche molte persone che svolgono lavori manuali o ripetitivi, o che hanno uno stile di vita sedentario. In questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi e le opzioni terapeutiche, con un focus particolare sulla fisioterapia come trattamento principale.
Epicondilalgia: Una Patologia Degenerativa del Tendine
Per comprendere meglio l’evoluzione dell’epicondilalgia, è utile distinguere tra due tipi di tendinopatia: reattiva e degenerativa.
- Tendinopatia reattiva: Si manifesta in modo acuto e si verifica generalmente in risposta a un carico eccessivo o a un movimento che il tendine non è abituato a sostenere. In questa fase, si osserva una crescita cellulare diffusa e omogenea che non è associata a un’infiammazione vera e propria. La tendinopatia reattiva può essere trattata con riposo, fisioterapia e modifiche all’attività fisica.
- Tendinopatia degenerativa: Questo tipo di tendinopatia si sviluppa più lentamente, evolvendo dalla forma reattiva e diventando cronica nel corso del tempo (oltre i 3 mesi). In questa fase, il tendine mostra segni di disorganizzazione del collagene, con la formazione di aree focali di degenerazione. La condizione è accompagnata da un processo di ricrescita neurovascolare che aumenta la sensibilità e la sofferenza del tendine.
Le Cause dell’Epicondilalgia
L’epicondilalgia è spesso causata da attività che richiedono movimenti ripetitivi del gomito, come nel caso di sportivi (tennisti, golfisti) o lavoratori manuali (pittori, muratori, carpentieri). In questi casi, i tendini sono sottoposti a sollecitazioni continue che possono danneggiare le fibre tendinee nel tempo.
Tuttavia, la patologia non è limitata a questi ambiti. Anche l’uso eccessivo del computer e del mouse, con movimenti ripetitivi e prolungati, può portare a un sovraccarico del tendine e causare il dolore tipico dell’epicondilalgia.
Il rischio di sviluppare questa condizione aumenta con l’età. È più comune tra i 30 e i 50 anni, periodo in cui il tendine può subire un logoramento fisiologico che predispone a lesioni più facilmente. L’incidenza della patologia è stimata tra l’1 e il 3% nella popolazione generale, ma aumenta significativamente tra i lavoratori ad alto rischio, con picchi fino al 15%.
I Sintomi dell’Epicondilalgia
Il sintomo principale dell’epicondilalgia è il dolore localizzato all’epicondilo, una zona precisa sul lato esterno del gomito. Il dolore può estendersi lungo l’avambraccio, arrivando fino al polso e alle dita. Inizialmente il dolore può essere lieve e intermittente, ma tende a peggiorare con l’uso ripetuto del gomito, specialmente durante attività che comportano movimenti di estensione del polso e delle dita.
Nei casi più gravi, il dolore può diventare continuo, interferendo con le normali attività quotidiane e influenzando la qualità della vita del paziente. Altri sintomi includono debolezza muscolare, difficoltà a sollevare oggetti o a stringere la mano, e una sensazione di rigidità nel gomito.
Trattamenti per l’Epicondilalgia
Il trattamento dell’epicondilalgia è fondamentalmente un processo graduale che va dalla gestione del dolore fino al recupero funzionale completo. Tra le opzioni terapeutiche più comuni ci sono il riposo, l’uso di tutori e, naturalmente, la fisioterapia.
- Riposo e Modifica dell’Attività
Nei casi più acuti, è essenziale ridurre o sospendere temporaneamente le attività che sollecitano il gomito, come il tennis o lavori manuali. Tuttavia, il completo riposo non è sempre la soluzione, in quanto potrebbe causare una riduzione della funzionalità del tendine. L’ideale è un riposo relativo che permetta al tendine di recuperare senza interrompere completamente l’attività fisica.
- Tutori e Fasce di Supporto
I tutori o le fasce di supporto possono essere utili nelle prime fasi della condizione per ridurre il dolore e fornire un supporto extra ai tendini sovraccarichi. Questi dispositivi possono alleviare la pressione sul tendine e favorire una corretta postura del gomito, ma il loro uso dovrebbe essere limitato nel tempo. L’obiettivo principale rimane quello di risolvere il problema alla radice, e non di mascherare i sintomi.
- Fisioterapia e Esercizi Riabilitativi
La fisioterapia rappresenta il trattamento più efficace per l’epicondilalgia. Un programma riabilitativo ben strutturato mira a migliorare la forza e la flessibilità dei muscoli e dei tendini del gomito, migliorando così la funzionalità complessiva dell’articolazione.
Gli esercizi riabilitativi specifici sono mirati a rafforzare i muscoli estensori del carpo e delle dita, nonché i muscoli supinatori dell’avambraccio. Aumentando gradualmente il carico e introducendo movimenti controllati, la fisioterapia aiuta il tendine a recuperare senza sovraccaricarlo, prevenendo future lesioni.
Oltre agli esercizi di rinforzo, la fisioterapia può includere tecniche come la terapia manuale, l’uso di ultrasuoni, l’elettrostimolazione e il taping terapeutico per ridurre il dolore e migliorare la circolazione sanguigna nel tendine.
- Medicazioni e Terapie Invasive
In alcuni casi, se il dolore persiste nonostante il trattamento conservativo, possono essere considerati trattamenti più invasivi come iniezioni di corticosteroidi o plasma arricchito di piastrine (PRP), che possono aiutare a ridurre l’infiammazione e stimolare il recupero del tendine. Tuttavia, queste opzioni dovrebbero essere riservate ai casi più gravi e sempre sotto supervisione medica.
Conclusioni
L’epicondilalgia è una condizione dolorosa e debilitante che può colpire chiunque, non solo i tennisti. La corretta diagnosi e il trattamento tempestivo sono fondamentali per evitare che la patologia evolva in una forma cronica. La fisioterapia gioca un ruolo cruciale nel recupero, permettendo al tendine di guarire gradualmente attraverso esercizi mirati e un approccio personalizzato. Se sospetti di soffrire di epicondilalgia, rivolgiti a un fisioterapista esperto che possa aiutarti a tornare alle tue attività quotidiane senza dolore.
AUTORE
ROBERTO MONZANI
Fisioterapista OMPT, specializzato in terapia manuale e nella riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici